Las dunas di Maspalomas. Quando le rivedremo così ?



Nell'isola maggiore dell'arcipelago spagnolo che si affaccia davanti all'Africa nord-atlantica c'è un'area sabbiosa di 400 ettari che rappresenta un piccolo unicum.
Normalmente sovraffollata di turisti, negli ultimi mesi ha mostrato il suo meglio.

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Non accadrà probabilmente più: anche perché la riserva naturale sta lentamente soccombendo a causa dell'erosione marina

Sabbia dorata a perdita d’occhio venata dal vento, dune alte e soffici che puntano all’orizzonte. È un panorama incontaminato e primordiale quello desertico, fatto di silenzi assoluti, luoghi aridi e panorami infiniti. Difficile immaginare uno scenario simile in una delle spiagge più famose d’Europa.

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Non siamo nel bel mezzo del deserto del Sahara, infatti, ma a Maspalomas, nella parte meridionale dell’isola Gran Canaria, una delle destinazioni più gettonate tra i turisti in terra spagnola, scelta ogni anno dai moltissimi viaggiatori che affollano la costa, soprattutto nei mesi estivi. Il vento e le onde dell'Oceano Atlantico sono il biglietto da visita di questa celebre località marina, ma la sua peculiarità sono proprio le dune, che movimentano il litorale ritagliandosi una lunga lingua di sabbia, tra la spiaggia e l'entroterra.


Paesaggio raro e suggestivo, le dune di Maspalomas sono diventate l'attrazione numero uno non solo a Las Palmas, ma in tutta Gran Canaria. Le chiamano il “piccolo Sahara”, quattrocento ettari di paesaggi aspri desertici. Ma bagnanti e turisti di ogni angolo del mondo la prendono d'assalto per scattare foto ricordo, per correre e tuffarsi tra le collinette soffici o semplicemente attraversare questo paesaggio surreale. Non capita mai, insomma di vederle deserte, senza nessuno, senza impronte o buche lasciate dal passaggio della gente (c'è persino chi fa snowboard scivolando con la tavola sulle montagne di sabbia).

Ci voleva il lockdown per rivedere questo speciale deserto bagnato dall'Oceano, nella sua originaria interezza. Dopo l'isolamento forzato a causa l’emergenza da Covid-19, con le spiagge chiuse, la movida spenta, i chiringuito e i locali con le saracinesche abbassati, le strade vuote, le dune hanno ripreso a vivere, sono tornate intatte, in tutta la loro autentica natura. Uno scenario incredibile, che mostra la ricchezza di questa area protetta. Maspalomas infatti fa parte di una riserva di circa venticinque chilometri quadrati, che custodisce al suo interno svariati ecosistemi popolati da moltissime specie e panorami differenti. Oltre alle dune, che legano la terra all'oceano, c'è anche una piccola laguna circondata da palmeti, che tingono di verde la distesa infinita di sabbia. Il deserto poi si affaccia su alcune delle spiagge più amate da visitatori e gente del posto, a partire da Playa Maspalomas, o la splendida Playa del Ingles.

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Ora nella Reserva Natural de las Dunas de Maspalomas le colline dorate sono più alte, più corpose e massicce. Un fenomeno da non sottovalutare: a causa dell'overtourism cui la zona (ma anche tutta l'isola) è soggetta, il deserto stava di fatto scomparendo. Tanto che la Riserva è stata costretta a dare vita a un progetto per la sua salvaguardia, “proyecto Masdunas”, istituito qualche tempo fa per il recupero delle famose montagnole, per salvarle dall'avanzare delle acque e dal ritiro delle formazioni di sabbia dalla costa, una perdita di circa 40mila metri cubi di superficie ogni anno. “L’emergenza sanitaria ha aiutato il miglioramento dei processi ecologici fondamentali di quest'area”, ha spiegato il direttore della Reserva Natural.

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Senza la folla, insomma, si riscopre tutto il fascino di questo luogo selvaggio, primitivo, che offre uno spettacolo unico al mondo.

 

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